E se ne volò via..
Presi il mio cane sostanzialmente per fare contenta mia nonna in lutto per la morte del suo precedente animale domestico. Quando l'ho preso, a Trastevere, alla festa "de noantri" era piccolo e tanto carino. Già pesava, ma era un peso davvero dolce. Si chiamava Icaro. Un nome buffo per un cane sui generis. Si chiamava Icaro perchè era caduto dal terrazzo e non era - evidentemente - morto. Prove tecniche di volo. E' stato un bravo cane, ha salvato mia nonna (e questo fa di lui un fiero esemplare della sua specie), ci ha voluto sempre bene. Molto. E' invecchiato, magari non serenamente come avrebbe dovuto, ma è arrivato ad una età invidiabile: 12 anni. Oggi ha deciso di fare un nuovo tentativo, deve averci ben pensato in questi anni, a come arrivare su in Cielo. Dodici anni per un cane sono una vita, lunga. La vulgata vuole 7 anni umani per ogni anno canino. Quindi ci ha pensato a lungo. Fino a stamane quando ha deciso di non voler uscire, di restarsene nell'androne del palazzo, di prendere coraggio, un respiro - l'ultimo - e di andarsene, di spiccare il volo.
Il mio cane era un bravo cane e se n'è andato.
ciao canone....
4 Comments:
Mi spiace, Jarluc.
Dico sul serio.
Ho avuto diversi cani, perderli crea una sofferenza che, chi non ne ha mai avuto uno, non può capire.
Ho apprezzato molto il modo in cui hai scelto di narrare la vicenda. Ottimo stile.
Un abbraccio.
non c'e' molto da dire, ma mi hai commosso.
=(
Lucandrea,mi spiace...
Ha ragione gabdegiorgi: non c'è molto da dire...se non nulla!
Quando lo scorso anno se n'è andato in modo tragico il mio cucciolo, ho odiato come non mai le mille parole di rito...le frasi fatte.
Il tempo passerà,guarirà le ferite:ma il ricordo resta,per sempre nel tuo cuore!
Jarluc, io so farlo solo così:
A Icaro
Nun t'ho mai carezzato su la testa
Nun t'ho mai visto ne mai conosciuto
Nun ce lo so come facevi festa
Pur’io però te vojo da ‘n saluto
E te lo vojo fa, Icaro caro
Perché io ce lo so che drent’ar core
Trovà n’amico è n’evento raro
E quanno scappa via lassa un dolore
Mo vatt’a riposà cagnone bello
Faje vedè che poi volà lontano
Attera proprio fori a quer cancello
‘ndo c’è quer vecchio co le chiavi in mano
Indove corerai pe prati verdi
Appress’ a le farfalle, tra le viole
Senza guinzajo, tanto nun te perdi
A divertitte coll’atrte bestiole
E si ogni tanto te verà er magone
Affaccete ar cancello der Signore
E te ricorderai d’avè un padrone
Che te ricorda sempre con amore.
Adracoso
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